Logica, intuizione e fantasia sono i requisiti necessari per partecipare ai "Campionati Internazionali di Giochi Matematici", giunti alla diciottesima edizione nel mondo e per la dodicesima volta organizzati in Italia dal Centro PRISTEM-ELEUSI dell'Università Bocconi.ELEUSI è il Centro Studi per l'elaborazione Logica e l'Utilizzazione Sistematica dell'Informazione e il suo scopo è la promozione degli studi e delle modellizzazioni statistico-matematiche applicate alle scienze economiche sociali. Il PRISTEM è la sezione di ELEUSI che si occupa specificatamente di Storia della matematica e dei problemi metodologici connessi allo sviluppo e alla divulgazione della matematica e alle sue discipline economiche e sociali.In Italia la manifestazione viene organizzata dal PRISTEM fin dalla sua prima edizione del 1994, ed è sempre l'Università Bocconi a ospitare la finale nazionale che si tiene a maggio.Abbiamo intervistato il prof. Angelo Guerraggio, docente di Matematica per le applicazioni economiche e finanziarie e coordinatore del centro PRISTEM, per saperne di più.
Professore, cosa sono e come nascono i Giochi Matematici?
I giochi matematici non sono altro che un'attività matematica ludica, il cui solo scopo è quello di divertire chi la pratica, a tutte le età e senza possedere requisiti scolastici particolari. Nel gioco matematico l'attività principale è la risoluzione di problemi, ma questi problemi sono accessibili a un gran numero di persone, il loro enunciato deve porre una sfida a chi lo legge, e la stessa soluzione del problema deve divertire, distrarre e persino stupire. La manifestazione, la cui prima edizione si è svolta in Francia, a Parigi, nel 1987 e che conta oggi 20 edizioni nazionali in quattro continenti, si articola in tre fasi: le semifinali che si terranno nelle diverse sedi, la finale nazionale e la finalissima internazionale prevista a Parigi a fine agosto 2005. I giochi pur mantenendo un'impronta marcatamente francofona, in questi ultimi anni stanno prendendo piede in gran parte dell'Europa, e in altri continenti, come per esempio in Giappone.Dal 1994 siamo noi del PRISTEM che organizziamo la manifestazione in Italia, grazie alla disponibilità delle sedi delle eliminatorie, e dell'Università Bocconi, che un sabato all'anno apre le porte agli aspiranti finalisti.
La Bocconi ha sempre dato la sua disponibilità a ospitare la manifestazione. Da cosa nasce questa interazione fra matematica ed economia?
Devo dire che in effetti, da quando i Giochi hanno acquisito rilevanza internazionale, tutti i rettori che si sono succeduti in questi anni hanno sempre dato pieno appoggio e grande collaborazione allo staff organizzativo. Sicuramente è vero che esiste una componente matematica anche nelle materie economiche, ma in questo caso è da ammirare l'intelligenza con cui la Bocconi ha aderito a questa manifestazione, che è di carattere scientifico anche se non direttamente finalizzato all'economia, cogliendo l'importanza di abbattere le difficoltà che vengono spontaneamente associate alla matematica. Attualmente l'Italia è considerata nel gruppo di coda europeo nella preparazione matematica degli studenti, questo perché erroneamente si lega l'idea della matematica al concetto di difficoltà; i Giochi Matematici e la loro affluenza, circa 19.000 iscritti nel 2004, dimostrano il contrario, e cioè che la matematica può essere anche divertente e stimolante, e può aiutare a superare preconcetti e paure in molti altri campi.
Come sono organizzati i Giochi?
La struttura è molto semplice, è una piramide a tre livelli. Il primo livello sono le eliminatorie, che si svolgono a marzo nelle sedi nazionali, che sono 91 dal 2004 compresa la scuola italiana ad Addis Abeba. I primi classificati di ogni semifinale, circa il 10% degli iscritti, accede alla finale nazionale che si tiene in Bocconi a maggio; i primi tre classificati dei cinque livelli di partecipanti, quindi quindici finalisti, vanno a Parigi a fine agosto per disputare la finalissima internazionale. Le categorie sono cinque, e le difficoltà dei giochi sono ovviamente previste in funzione delle diverse età che vanno dalla prima media al grande pubblico, cioè ragazzi oltre il terzo anno di università o adulti.
Che messaggio cercate di trasmettere ai ragazzi che partecipano?
I ragazzi che partecipano ai Giochi non sono lo stereotipo del genio in erba, sono normalissimi. Sicuramente ci sono ragazzi più brillanti, che hanno una predisposizione particolare per la matematica, ma la maggior parte sono studenti o persone che lavorano in settori non strettamente scientifici e che partecipano proprio per il gusto del gioco, o per passione verso la logica, gli enigmi e le intuizioni. Da parte nostra c'è la volontà di trasmettere un messaggio che sia quello di avvicinamento alla matematica, a prescindere dalla futura occupazione che i partecipanti poi sceglieranno, perché avere una mentalità aperta e predisposta al ragionamento è sicuramente di aiuto in qualsiasi campo, non solo in quello scientifico. È ovvio che individuare ragazzi veramente bravi fa piacere, ma il fine non è mai stato quello, i Giochi non sono le Olimpiadi della Matematica dove per partecipare è richiesta una specifica preparazione, tanto è vero che noi chiediamo solo il risultato finale ai quesiti, non le procedure, in modo da agevolare chi possiede spiccate doti intuitive anche slegate dalle regole matematiche.
Quali risultati hanno raggiunto negli ultimi anni i concorrenti italiani?
I concorrenti italiani sono tornati da Parigi con diverse medaglie d'oro. Nel 2000, Giorgio Dendi di Trieste aveva aperto la strada dei trionfi, risultando primo assoluto nella categoria grande pubblico. Nel 2001, sempre nella stessa categoria, il suo successo è stato bissato da Marco Pellegrini, di Pisa, mentre Edoardo Valori di Sassari, studente al secondo anno di Ingegneria, ha sbaragliato tutta l'agguerrita concorrenza nella categoria che raggruppa gli studenti dell'ultimo anno delle superiori e del primo biennio universitario. Il risultato complessivo della squadra nel 2004 è stato il migliore da quando la rappresentativa italiana partecipa alla manifestazione. Su tutti spicca il piazzamento di Federico Poloni, medaglia d'oro nella categoria degli studenti di quinta superiore e biennio universitario. Federico, che è studente del secondo anno di Matematica alla "Normale" di Pisa, è arrivato primo ex-aequo con un concorrente polacco, dopo un testa a testa agguerrito. Anche i risultati degli altri componenti della squadra sono molto buoni: nella categoria per gli studenti della seconda, terza e quarta superiore, Luca Barbieri è arrivato quarto e Martino Buchini quinto. Filippo Cona si è piazzato sesto nella stessa categoria di Poloni; Maria Colombo settima nella categoria studenti di terza media e prima superiore e Roberto Pinciroli è arrivato decimo nella categoria Grande Pubblico. Davvero una grande soddisfazione per tutti.
Un'ultima domanda professore. Ai vincitori della finale italiana, che premi vanno?
Vista la grande affluenza di ragazzi molto giovani, noi cerchiamo di distribuire il maggior numero di premi possibile, ma sicuramente quello più significativo è la possibilità per i vincitori della fascia pre-universitaria, di accedere gratuitamente, una volta superato il test di ingresso, al primo anno in Bocconi.
I finalisti italiani di Parigi 2004: (da sin. dietro) Federico Poloni, Damiano Fulghesu, Gabriele Negro, Martino Buchini, Alessio Lusini, Alessandra Bordin, Maria Colombo, Andrea Partiti, Luca Barbieri, Angelo Pepicelli. (da sin. davanti) Giorgio Dendi, Roberto Pinciroli, Francesco Mauro, Filippo Cona, Fabio Stradelli, Giovanbattista Zanaboni e Nicola Villani.
Campionati Internazionali di Giochi Matematici